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La corporatura incide sui nostri miglioramenti in palestra?

Per poter rispondere a questa domanda in primis dobbiamo specificare le diverse tipologie di corporatura e le loro caratteristiche.

Una prima classificazione è quella coniata da Sheldon nella seconda metà del ‘900.

Lo studioso classifica le corporature in tre somatotipi base: mesomorfo, endomorfo, ectomorfo.

Il soggetto MESOMORFO è caratterizzato da un’imponente massa muscolare ed una percentuale di grasso ridotta.

Sono delle persone predisposte all’allenamento, in particolare all’ipertrofia.

Il soggetto ENDOMORFO ha invece un’elevata quantità di grasso corporeo e si presenta con spalle strette e spesso il suo addome è sporgente.

Come ultima categoria troviamo il soggetto ECTOMORFO il quale ha un’ossatura esile, una bassa quantità di grasso, ma anche una difficoltà ha mettere massa muscolare.

Un’altra classificazione, proposta da Jean Vague, suddivide la nostra corporatura in 2 tipologie: Androide e Ginoide.

Lo scienziato ha cercato di identificare le zone di accumulo del tessuto adiposo.

Per poter capire il nostro biotipo, secondo lo scienziato, dobbiamo fare una semplice divisione:

 circonferenza vita / circonferenza fianchi.

In base poi al sesso del soggetto possiamo classificarci in Ginoidi o Androidi

Ad esempio se una donna ha il rapporto circonferenza vita / circonferenza fianchi superiore a 0,81 vieneconsiderata ANDROIDE

Tali circonferenze però non considerano la massa muscolare presente e possono essere quindi molto fuorvianti.

Oltre a queste 2 classificazioni sui somatotipi ne esistono anche altri che prendono in rapporto ad esempio la lunghezza degli arti e il loro rapporto.

Aldilà delle classificazioni, utili forse solo a scopo didattico, si è potuto osservare che tutti, se correttamente allenati, possiamo migliorare.

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