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Le soglie…

Ogni volta in cui facciamo uno sforzo (in realtà anche a riposo) il nostro corpo, o meglio le fibre muscolari bianche, producono una certa quantità di acido lattico il quale si riversa nel sangue per poi essere indirizzato e captato dal fegato.

Tale acido lattico deriva dall’ossidazione (parziale) degli zuccheri per produrre energia. L’ossidazione è parziale in quanto manca l’accettore finale (o meglio, non è sufficiente) che è l’ossigeno…

Durante una corsa vigorosa o durante un qualsiasi sforzo la quantità di acido lattico prodotto aumenta ed è possibile misurare tale incremento grazie ad alcuni strumenti che analizzano una gocciolina di sangue.

Tali strumenti ci permettono quindi di capire se a determinati sforzi (nel caso di una corsa… a determinate velocità) stiamo producendo piu’ o meno acido lattico.

A livello scientifico abbiamo 2 tipologie di soglie:

1. Soglia aerobica (s2): Intensità/carico di lavoro (velocità, watts) e frequenza cardiaca in cui si ha nel sangue 2 mmol/l di acido lattico (genericamente intorno al 90-95% di questo valore si ha un buon consumo di grassi, oltre tale soglia si bruciano pochi grassi)

2. Soglia anaerobica (s4): Intensità/carico di lavoro (velocità, watts) e frequenza cardiaca in cui si ha nel sangue 4 mmol/l di acido lattico (genericamente permanere sopra questo valore per tempi prolungati e in modo non strutturato produce forte esaurimento fisico)

La conoscenza dei nostri parametri di soglie è fondamentale per poter impostare al meglio il nostro programma di allenamento e di valutare nel tempo gli eventuali miglioramenti.

Per determinare il nostro stato di forma sotto l’aspetto aerobico uno dei test piu’ utilizzati è il test di MADER.

Tale test prevede un aumento incrementale del carico (velocità di corsa / wattaggio) dove ad ogni step si misurano:

  • Frequenza cardiaca
  • Acido lattico ematico

Ogni step ha una durata prestabilita (3-4’ di esercizio) e il test termina quando si individuano 4 mMoli/l.

In base poi ai risultati dei test potremo, insieme al trainer, impostare il piano di allenamento utilizzando le velocità di lavoro o, scelta preferibile, le frequenze cardiache.

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